Trieste, 16.07.25 – «Pur a fronte di problemi di organico, tagliare sempre sui servizi territoriali è una scelta sbagliata nelle premesse. Tanto più se si tratta di punti prelievo nati proprio per rendere più prossimo un servizio fondamentale, a supporto delle persone anziane, malate e fragili». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) intervenendo nel dibattito sulle problematiche inerenti i punti prelievo di Fagagna, Buja e Forgaria.
«Dire che i pazienti verranno dirottati fra Gemona e San Daniele non basta, perché verosimilmente si creeranno dei problemi di trasporto che verranno scaricati sulle spalle dei Comuni e delle realtà del Terzo settore» sostiene la consigliera dem secondo la quale «va chiarito quindi se questa è una sospensione o una chiusura definitiva».
E ancora, continua, «fa pensare che questa scelta venga fatta mentre è in corso una procedura per l’affidamento, o per meglio dire per l’esternalizzazione, di una serie di servizi fra i quali i centri prelievo delle aziende sanitarie della Regione» afferma Celotti che attraverso un’interrogazione chiede alla Giunta regionale «se ci sono delle interconnessioni con questo ulteriore obiettivo di affidamento al privato». Alla luce di quanto sta avvenendo «serve un serio impegno da parte dell’Azienda nell’avviare un costante confronto con i Comuni per affrontare tutti i nodi dei servizi distrettuali e delle cure primarie. In questo modo si possono condividere per tempo i problemi e le possibili soluzioni, adottando la metodologia dei Piani di zona per definire le politiche territoriali di integrazione socio-sanitaria, visto che, come accaduto in questo caso, nonostante si sostenga da anni e in diverse sedi che “i sindaci non devono occuparsi di sanità”, poi, alla prova dei fatti, questa posizione rivela la sua totale assurdità».